Olio e Ricerca

Arcaverde - Maria Grazia Barone

Curiosità, osservazione empirica e studio: questi sono i tre fattori che ci hanno orientato e guidato fin dall’inizio nel compiere le nostre scelte.

La presenza sul territorio di un ricchissimo patrimonio varietale olivicolo lasciato in uno stato di abbandono ed oblio ha suscitato in noi il desiderio di recuperare e valorizzare queste antiche cultivar autoctone conosciute, solo localmente,  con i nomi di “Spezzanese”, “Mafra” (una variante locale della “Grossa di Cassano”), “Tondina”, “Olivella Cerchiarese”, “Corniola”, e “Dolce di Cerchiara”.

Collaborazione con Esperti

Il primo passo è stato quello di avviare un rapporto di collaborazione e confronto con il CRA Oli (Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia)  di Rende. L’allora direttore del Centro, dott. Nicola Lombardo, dopo un’attenta valutazione delle piante madri da noi individuate le definì con assoluta certezza come cultivar autoctone.

Lo Specifico Caso della Varietà “Spezzanese”

Per la varietà “Spezzanese”, un’antica e rarissima varietà di olivo quasi estinta, venne eseguita anche l’analisi del DNA del materiale vegetale. Tali analisi hanno dato la prova definitiva agli esperti del CRA Oli che la varietà “Spezzanese” è un genotipo antico, non sinonimo di cultivar già note, ma una vera e propria cultivar autoctona divenuta ora una “nuova accessione”.

Osservazioni preliminari di carattere morfologico, fenologico ed agronomico condotti dal suddetto Istituto hanno messo in evidenza la peculiarità e potenzialità di questo vecchio genotipo. Oggi tutte le  cultivar tipiche del territorio cerchiarese sono tutelate nel “Campo collezione nazionale per la preservazione della biodiversità dell’ulivo” situato a Mirto (Cosenza) e gestito dal CRA Oli.

Nuovi Impianti ed Antiche Varietà

Nuovi Impianti Spezzanese - Azienda Agricola Arcaverde

Per realizzare i nuovi impianti siamo dovuti partire dalle piante madri presenti nella nostra azienda ed abbiamo fatto riprodurre in vivaio le giovani piantine. Tale operazione è stata necessaria in quanto queste tipologie non erano più reperibili in alcun modo. L’attività vivaistica locale aveva privilegiato infatti, da molto tempo, varietà a “duplice attitudine” provenienti da altre regioni sulle quali si indirizzavano per altro i finanziamenti regionali.

I nostri investimenti si sono concentrati  principalmente sull’incremento della varietà Spezzanese, ritenuta la più interessante sotto l’aspetto qualitativo e produttivo e dalla quale produciamo un olio monovarietale. Al tempo stesso grande attenzione è stata posta anche alle altre cultivar, come la Corniola e l’Olivella Cerchiarese, delle quali stiamo valutando le potenzialità. Tutte le diverse varietà presenti nell’azienda agricola Arcaverde sono state piantate appositamente con l’obbiettivo di creare un blend dal complesso profilo organolettico.

La ricerca delle caratteristiche peculiari delle diverse varietà locali continua ora grazie agli studi del prof. Rocco Mafrica della facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che ha avviato un ambizioso progetto di studio sulle cultivar calabresi.